Pur riconoscendo l’importanza di una continuità orizzontale e dunque il valore e il significato che un percorso educativo può assumere se collegato a tutti i contesti fondamentali in cui si attua l’esperienza del bambino, in questa sede ci occuperemo soprattutto di continuità verticale.
La continuità verticale riguarda il rapporto tra gli ordini di scuola. Consideriamo, infatti, necessario che ci sia anche un collegamento e un’attività di collaborazione, non occasionale ed estemporanea, tra scuole, in particolare dell’Infanzia e Primaria. Questo contatto dovrebbe servire per progettare e costruire insieme percorsi didattici comuni e continui dal punto di vista dei contenuti, delle metodologie e dell’organizzazione. Siamo qui a sottolineare questo bisogno supportate dall’esperienza diretta con bambini di scuola dell’Infanzia e di scuola Primaria. Non vorremmo più avere come riscontro, dopo aver chiesto ad alcuni di loro di raccontare attraverso un disegno quali attività ricordassero di aver svolto alla scuola dell’Infanzia e che gli fossero state riproposte poi, in modo nuovo e più approfondito alla scuola primaria, soltanto due attività che non consideriamo in continuità come il disegno a piacere e i giochi motori in palestra. I disegni che seguono ne sono una testimonianza. Proprio per questo riteniamo fondamentale la costruzione di un percorso che leghi i due ordini scolastici mediante una continuità verticale affinché tutti i bambini possano affrontare senza disugualianze e con serenità il passaggio alla scuola primaria. Per far ciò crediamo sia necessaria una forte collaborazione e la condivisione di principi formativi e stili didattici tra le insegnanti della scuola dell'infanzia e primaria per la creazione di un progetto comune da portare avanti insieme in vista della continuità verticale.
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Eh si! Muoversi in un’ottica di continuità fra diversi ordini di scuola non significa omogeneizzare le istituzioni, che devono mantenere la specificità dei loro progetti educativi. Ma significa aver ben chiaro in mente che i momenti di discontinuità devono essere pianificati e inseriti dentro una cornice di continuità. In pratica, ciò vuol dire stimolare un rapporto organico fra scuola dell’infanzia, famiglie e scuola primaria, attraverso la conoscenza reciproca di bambini e adulti. Per poter far ciò è necessario creare occasioni d’incontro tra le diverse insegnanti, in modo da strutturare progetti coerenti nelle finalità e nella metodologia. Questi incontri, però non devono limitarsi a riunioni sporadiche, realizzate sul finire dell’anno, ma devono far parte di un percorso pensato e continuo. Gli incontri fra insegnanti dovrebbero servire anche per confrontare i diversi stili educativi, in modo da condividerli e creare così, comportamenti omogenei, si dovrebbe riflettere insieme per arrivare a scelte metodologiche e creare atteggiamenti educativi che abbiano una coerenza, per non disorientare i bambini e renderli autonomi e fiduciosi.
RispondiEliminaQuesti disegni dimostrano che la continuità, tanto parlata e promulgata, non è ancora messa in pratica nel migliore dei modi. È bene, quindi, che tutti si adoperino per integrare questo concetto nelle fondamenta della scuola, come uno dei valori e delle finalità più importanti e fondamentali.
Sono pienamente d'accordo con voi, la continuità non riguarda solo i momenti di condivisione e relazione tra alunni di diverso ordine e grado ma è fatta anche di momenti di condivisione e relazione tra docenti. Come dicevo in un commento precedente, le docenti di diversi ordini di scuola hanno bisogno di mettere a confronto i propri metodi e obiettivi per permettere agli alunni una vita scolastica coerente alla precedente.Il termine "continuità" possiede dentro di sè il concetto di dover continuare un lavoro fatto per approfondirlo e ampliarlo. Passare da un ordine all'altro non vuol dire ricominciare da zero, ma vuol dire proseguire un cammino già intrapreso, per tale motivo è dovere degli insegnati di conoscere questo percorso già fatto nell'ordine precedente dai loro bambini e informarsi su quello che faranno nell'ordine successivo per organizzare il lavoro nella coerenza di una scuola unica fatta di tanti gradini ma da una sola scala.
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